Assorbire ossigeno dall’acqua, si può? Ogni cellula acquisisce ossigeno dai fluidi: per questo portare ”ossigeno in forma liquida“ al corpo è del tutto naturale ed estremamente vantaggioso.
Come fa la cellula ad assorbire ossigeno dall’acqua Le cellule di un organismo vivente sono immerse e circondate dal liquido interstiziale, soluzione acquosa attraverso la quale i nutrienti e le sostanze di scarto passano dal sangue ai tessuti e viceversa. Non tutte le cellule di un tessuto sono infatti direttamente a contatto con i capillari sanguigni che lo vascolarizzano: alcune di esse sono distanti anche sessanta cellule dal capillare più vicino. La funzione del liquido interstiziale è perciò quella di “mediare” tra il capillare e la cellula, permettendo lo scambio di sostanze e nutrimenti, ossigeno compreso. Non esistendo alcun attore preposto alla consegna, nessun “taxi”, nessun meccanismo di trasporto per questi elementi, essi si spostano dal capillare alla cellula e dalla cellula al capillare attraverso il liquido interstiziale, sfruttando la “diffusione” per gradiente di concentrazione. Quando cioè da una parte si ha un’alta concentrazione di ossigeno, maggiore di quella presente nella cellula, questo attraversa il fluido interstiziale fino all’interno della cellula e, al contrario, quando la cellula ha prodotto molte sostanze di scarto ( in concentrazione superiore a quella presente nel liquido interstiziale), queste “passeranno” dall’altra parte attraversando la membrana cellulare. Questo è il meccanismo attraverso cui la cellula può assorbire ossigeno dall’acqua.
L’ossigeno è il principale nutriente del corpo umano. L’ossigeno non è sulla tavola, è nell’aria. Il movimento aerobico ha lo scopo di introdurre maggiori volumi di ossigeno. L’organo che richiede più ossigeno è il cervello.
Domanda di ossigeno giornaliero Per conoscere la domanda personale di ossigeno a riposo si può eseguire questo calcolo: 3.5 ml x peso corporeo espresso in Kg x 1 minuto = millilitri di ossigeno richiesto in un minuto, si moltiplica x 60 minuti = ml ossigeno in una ora, il valore ottenuto si moltiplica x 24 ore = ml ossigeno richiesto in 24 ore, questo volume espresso in ml va diviso x 1000 per ottenere il volume espresso in LITRI! In media deve risultare un volume superiore a 300-350 litri / 24 ore. Se fate questo calcolo potete valutare come l’ossigeno sia il principale nutriente di tutte le nostre cellule! Io peso 72 Kg, devo introdurre in condizioni di riposo 363 litri in un giorno! Se non introduco questo volume cado in ipossia. Da evitare. Fare movimento aerobico significa introdurre un maggior volume di ossigeno. Così si riesce a “bruciare” più acidi grassi. Si fa movimento aerobico quando si porta il battito cardiaco sopra a 100 battiti al minuto.
La dieta dell’ossigeno È un titolo provocatorio per evidenziare il ruolo vitale dell’ossigeno che è il principale nutriente del corpo umano. Il 40% delle persone non sa respirare, con riduzione dell’ossigeno nel loro sangue! Con carenza di ossigeno siamo stanchi, privi di energia, di memoria, e si invecchia e degenera prima! C’è di più! La carenza di ossigeno nelle cellule e negli organi è definita ipossia. Con ipossia si ha un cambio di metabolismo cellulare. Non sono utilizzati più gli acidi grassi saturi per ottenere energia (ATP). Le cellule in carenza di ossigeno utilizzano il glucosio con formazione di acido lattico che porta all’acidificazione degli organi (effetto Warbung). Chi vuole verificare se si trova in condizione di carenza di ossigeno negli organi, a livello cellulare può eseguire la ricerca di un enzima nel sangue: la latticodeidrogenasi (LDH). Se il suo valore è elevato occorre fare uno scatto deciso. Valori elevati di LDH possono esprimere condizioni molto serie! Le cellule neoplastiche “mangiano” glucosio e non gli acidi grassi producendo acidosi tessutale, condizione che aggrava ancor più l’entrata dell’ossigeno dentro le cellule. La carenza dell’ossigeno causa la formazione di radicali liberi dell’ossigeno, composti tossici e aggressivi.
L’ossigeno e la candela spenta Con la carenza di ossigeno si ha debolezza, astenia, rapida stanchezza, sensazione continua di freddo. Una respirazione alterata può essere aggravata da anemia, da diabete mellito tipo 2, da obesità con accumulo di grasso addominale! Chi russa nel sonno è più esposto a carenza di ossigeno. Esistono piccoli strumenti, pulsiossimetri, in grado di dire se abbiamo o non abbiamo giusti volumi di ossigeno nel sangue. Chi fuma, chi ha patologie respiratorie rischia carenza di ossigeno. L’ossigeno viene respirato con circa 20000 atti respiratori giornalieri! Assunto dai globuli rossi viene trasferito dal sangue a tutte le nostre cellule. Il corpo umano ottiene la sua energia attraverso l’incontro tra ossigeno ed idrogeno nei mitocondri cellulari! L’idrogeno viene dato dagli acidi grassi saturi e l’ossigeno dai globuli rossi! Per ossidare un solo grammo di grasso occorrono ben due litri di ossigeno! Con carenza di ossigeno si ha difficoltà a ridurre eccesso di massa adiposa corporea!Non si dimagrisce! Succede come a una candela sotto una campana di vetro, si spegne finito l’ossigeno.
Ossigeno, acqua, cellula umana e i pesci L’ossigeno uscito dal sangue può arrivare alle cellule dei nostri organi umani passando in soluzione nell’acqua contenuta nella matrice extra cellulare. Cioè le nostre cellule respirano ossigeno come fanno i pesci, che assumono ossigeno in soluzione in acqua. Se il tessuto connettivo e la matrice extra cellulare sono destrutturate per eccesso di glucosio (valori elevati di glicemia post prandiale) e ioni idrogeno (pH acido non alcalino), l’ossigeno uscito dal sangue arterioso non può essere utilizzato appieno dalle cellule che cadono in ipossia, generando infiammazione nel tessuto e nell’organo corporeo. Evidenzio che l’ossigeno può essere assunto anche con l’acqua come bevanda. Nelle acque minerali in bottiglia c’è carenza di ossigeno rispetto all’acqua dell’acquedotto. Occorre quindi lasciare libera dal tappo la bottiglia oppure porre acqua in una brocca o altro recipiente a contatto diretto con l’aria al fine di far entrare l’ossigeno contenuto nell’aria ambientale in soluzione in acqua. L’assunzione di ossigeno con l’acqua è utile per l’igiene e il benessere intestinale. Sono contrario alla diffusione di cabine per inserire anidride carbonica (le bollicine!!) disponibili per le persone, come sta succedendo in molti Comuni italiani. Occorre inserire ossigeno nell’acqua e non certo anidride carbonica!
Ginnastica respiratoria. Consiglio di eseguire nella giornata questi esercizi respiratori: 1- profonda inspirazione 2 – trattenere il respiro per alcuni secondi 3 – profonda espirazione! Dopo alcuni esercizi si hanno vertigini.
Segno che un maggiore volume di ossigeno è arrivato al cervello, come è arrivato al cervello, è arrivato anche a tutte le cellule dell’organismo!
Evidenzio che esistono piante ed erbe, spezie in grado di agevolare il trasferimento dell’ossigeno dall’aria nel sangue attraverso il polmone e dal sangue alle cellule.
Per respirare meglio pensiamo anche ai nostri giardini e parchi: Pino marittimo, Pino silvestre, Abete balsamico, Cipresso, Rosmarino, Eucalipto, Ginepro, Lentisco, Iperico, Mirto, Origano, Cumino, Timo, contengono PINENI – TERPENI che favoriscono carico e scarico ossigeno dai polmoni al sangue e alle cellule. Gli antichi e i nostri nonni lo avevano già capito!
Sull’autore: Laureato in Medicina Chirurgia è Specialista in Scienza della Alimentazione, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva. È stato Primario presso la ASL di Arezzo, Servizio Sanitario della Toscana, per 22 anni, Direttore della U.O. Direzione Sanitaria della stessa ASL, dove ha creato e diretto Ambulatorio di Nutrizione Clinica. È stato Docente dal 1995 al 2009 di Scienza della Alimentazione presso la Università degli Studi di Siena. Docente (a.c.) presso la Università degli Studi di Bologna. È autore di un considerevole numero di ricerche scientifiche pubblicate in riviste italiane ed internazionali. Autore di libri. Ha fondato la Scuola di Alimentazione Consapevole, dirige e insegna in Master e Corsi di Nutrizione Clinica a medici, biologi, farmacisti e personale sanitario in molte città italiane e all’estero. Ha elaborato il Metodo Molecolare (Dieta Molecolare) che supera il calcolo giornaliero delle Calorie, considerato un artefatto scientifico perché il corpo umano utilizza per il suo lavoro metabolico solo energia chimica (ATP) e non certo il calore. Sta svolgendo attualmente ricerca sulla nutrigenomica ed epigenetica. In particolare è uno dei principali ricercatori sui PEROSSISOMI, organi cellulari deputati alla gestione dell’ossigeno e di numerosi funzioni biochimiche centrali sul metabolismo cellulare.
Princess Margaret Hospital, Università di Toronto su:
Tumore alla prostata.
La ridotta disponibilità di ossigeno nelle cellule tumorali del carcinoma prostatico influisce negativamente sui risultati della radioterapia, rendendo più probabili i fenomeni di ricaduta in caso di tumore alla prostata. A confermarlo è lo studio clinico condotto da Michael Milosevic del Princess Margaret Hospital di Toronto in collaborazione con il Dipartimento di radio-oncologia della Toronto University e pubblicato su Clinical Cancer Research. Prendendo in esame 247 pazienti colpiti da adenocarcinoma prostatico durante un follow-up di circa sei anni e mezzo, i ricercatori hanno evidenziato la stretta connessione tra ipossia e ricomparsa del tumore dopo la radioterapia. Da qui l’ipotesi di associare alla radioterapia un trattamento mirato verso l’ipossia.