Acne e ipossia

Ricerche recenti hanno rivelato il meccanismo attraverso il quale il batterio P.acnes provoca l’acne, individuando l’ipossia come un importante fattore scatenante.

Acne batteri

In sintesi: correlazione tra acne e mancanza di ossigeno

Bassi livelli di ossigeno favoriscono la crescita dei batteri che causano l’acne (P.acnes). L’ipossia all’interno dei pori ostruiti innesca un processo per il quale i batteri cominciano a secernere sostanze che causano infiammazione e successive eruzioni dell’acne. L’infiammazione cronica interferisce con la corretta guarigione della pelle, con conseguente formazione di cicatrici permanenti. 

Ipossia e crescita batterica

Genetica, ormoni e batteri sono da tempo fattori noti per il loro ruolo nella formazione dell’acne. Nonostante genetica e stato ormonale non siano sempre modificabili, è certamente possibile trovare delle soluzioni per quanto riguarda i batteri. 

Tra i batteri protagonisti nella formazione dell’acne, un ruolo importante è giocato dall’anaerobico Propionibacterium acnes (P.acnes).
Questo batterio, comune “residente” della pelle di molte persone, è classificato come anaerobico perché in grado di sopravvivere molto bene in ambienti poveri di ossigeno.
Attraverso uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Leeds e dell’Ospedale St. James nel Regno Unito è stato dimostrato che il P.acnes non sopporta l’ossigeno e che il suo tasso di crescita è notevolmente ridotto in presenza di elevati livelli di ossigeno. 

Come l'ipossia innesca l'acne

Ricerche recenti hanno rivelato il meccanismo attraverso il quale il batterio P.acnes provoca l’acne, individuando l’ipossia come un importante fattore scatenante

Di solito, il P.acnes vive sulla pelle senza dare troppi problemi. Quando però viene a trovarsi in determinate condizioni, come in un poro ostruito, circondato da grasso e in assenza di ossigeno, comincia il processo di formazione dell’acne.
Uno studio condotto dal dott. Robert Gallo e dai ricercatori dell’Università della California ha evidenziato che l’ambiente ipossico all’interno di un poro ostruito fa sì che il batterio trasformi il sebo, cioè la sostanza grassa prodotta dalle ghiandole nella pelle, in acidi grassi che attivano l’infiammazione nelle cellule, causando la formazione di acne.
Ciò rende l’ipossia un importante fattore scatenante del processo di formazione dell’acne. L’ipossia può quindi essere un fattore importante da affrontare quando si tratta di prevenire l’acne. 

Formazione di acne e cicatrici

Alcune persone affette da acne sanno per esperienza che le gravi eruzioni cutanee portano spesso a cicatrici permanenti sul viso. Poiché l'acne si presenta con vere e proprie ondate di infiammazione, nell'arco di mesi e talvolta di anni, si sviluppano lesioni cutanee multiple nei siti in cui l’acne si è attivata.

Le lesioni da acne che cercano di guarire con l’infiammazione in corso sono più inclini alla formazione di cicatrici.
A seconda che si verifichi una perdita netta o un aumento del collagene, esistono due tipi di cicatrici da acne. Dall’80 al 90% delle persone con cicatrici da acne hanno cicatrici associate a una perdita di collagene, che si manifestano come delle più o meno piccole “depressioni”. Sebbene meno comune, un piccolo numero di persone, più sfortunate, soffre anche di cicatrici ipertrofiche (cheloidi) dovute alla eccessiva formazione di collagene. 

La guarigione delle ferite è uno dei processi biologici più complessi e la ricerca ha dimostrato che l’ossigeno è un “ingrediente” fondamentale nella corretta guarigione delle ferite e nel ripristino del normale stato della pelle. È stato dimostrato che tutte le funzioni cellulari vitali necessarie per la guarigione della pelle procedono a un ritmo più rapido quando c’è più ossigeno. L’ossigeno accelera anche la riduzione dell’attività batterica, che a sua volta consente la risoluzione dell’infiammazione: quando l’infiammazione è controllata, la pelle è infatti in grado di produrre nuove cellule e ricostruire correttamente il tessuto cutaneo.
L’ipossia è un fattore che agisce contro la corretta guarigione delle ferite ed è quindi importante che le ferite in fase di guarigione abbiano un buon apporto di ossigeno. 

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